CANTICUM CANTICORUM
giovanni pierluigi da palestrina
500° anniversario della nascita
Un concerto "rappresentativo"
Il Cantico dei Cantici è considerato il più grande poema d'amore di tutti i tempi. Palestrina sceglie questo testo biblico nel suo Quarto Libro dei Mottetti per sperimentare un'inedita forma compositiva, a metà strada tra il mottetto sacro e il madrigale profano come il compositore stesso dichiara nella stampa originale del 1587.
SCHOLA ROMANA ENSEMBLE
Paola Alonzi (Sulamith) Soprano
Franco Todde (Solomon) Tenor and Renaissance guitar
Lorenzo Sabene Lute
Stefano Sabene Renaissance transverse flute
Palestrina non abbandonò mai il linguaggio polifonico, di cui egli rappresenta a un tempo l'apice e il momento conclusivo, ma il Cantico dei Cantici è tra tutte le composizioni del Princeps musicae quella più "rappresentativa", che sembra guardare, ancora da lontano, ai primi esperimenti del "Recitar cantando" che darà inizio alla grande stagione del melodramma.
Da queste considerazioni musicologiche nasce la nostra lettura dell'opera, che segue una via diversa da quella della classica disposizione vocale a Cappella. Solo le linee melodiche dei due protagonisti, Sulamita e Salomone sono cantate, le altre sono affidate a strumenti come la traversa, la chitarra rinascimentale e il liuto, dando vita a un variegato tessuto sonoro, che spazia dall’ampiezza di fraseggio e densità sonora delle voci e del flauto alla cristallina ariosità degli strumenti a pizzico.
La nostra lettura “rappresentativa” viene resa attraverso i ruoli vocali e la varietà delle concertazioni, operate per rendere quasi visivamente l’affresco tratteggiato dall’autore del testo sacro, scandito dal “tempo del canto” (Ct 2,12) nell’alternarsi delle stagioni, del giorno e della notte, nello spirare dei venti, nel moto degli astri. Un tempo mirabilmente reso dalla musica di Palestrina, capace di evocare, più di molte parole ed esegesi, i colori, i suoni, i profumi dell’ambientazione mediorientale nella quale si muovono i protagonisti.
I testi del programma di sala offrono la versione latina originale e la traduzione in lingua moderna, per godere appieno la grandezza musicale delle composizioni che esaltano la sublime liricità del testo.
Canticum Canticorum